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La vita di Fratel Gabriele

Gabriele Taborin visse in Francia nella prima metà del XIX secolo e fu un religioso che fondò la Congregazione dei Fratelli della Sacra Famiglia.

Periodo di Belleydoux (1799-1824). Gabriele nasce a Belleydoux nel 1799 da una famiglia cristiana che lo segnò profondamente. Durante i suoi anni di formazione, fa proprio il risveglio dei laici che nasce a causa della Rivoluzione Francese. Ancora molto giovane, comincia una serie di attività di animazione nella sua parrocchia natale. Passa dai giochi infantili di carattere religioso ad un periodo di progressiva responsabilità: esercita nel suo villaggio le funzioni di maestro di scuola, cantore, sacrestano, catechista. In questo contesto, il giovane Gabriele scopre ben presto la chiamata di Dio alla vita religiosa. Per rispondere a questa chiamata, cerca una comunità religiosa e, non trovandone nessuna che corrisponda ai suoi desideri, decide di fondarne una.

Periodo di vita itinerante (1824-1829).
In differenti luoghi delle diocesi di Saint-Claude e poi di Belley, egli continua la lunga esperienza di Belleydoux, mettendosi a disposizione dei parroci come maestro e catechista, e cerca “di insegnare agli altri” queste stesse attività. La prima forma concreta che dà alla sua vocazione religiosa laica è quella dei Fratelli di san Giuseppe.

Periodo di Belmont (1829-1840).
Dopo aver superato numerose difficoltà, fonda l’ Istituto dei Fratelli della Sacra Famiglia e gli dà questo nome. Fratel Gabriele può finalmente concretizzare il suo progetto: traccia l’identità del Fratello nella Guida, una regola di vita e d’azione approvata dal vescovo, Mons. Devie. Forma dei gruppi di postulanti e di novizi e manda i due primi Fratelli come sacrestani alla cattedrale di Belley e come maestri in varie scuole.

Periodo di Belley (1840-1864).
Arriva in questa città, sede della diocesi, con una numerosa comunità. Fratel Gabriele si dedica fino alla fine dei suoi giorni a formare i suoi Fratelli ed a consolidare la congregazione. Ottiene l’approvazione dell’Istituto da parte del Papa Gregorio XVI e di Carlo Alberto, Re di Sardegna.

  • Visita frequentemente le comunità (quasi tutte le scuole elementari statali) e le parrocchie in cui operano i Fratelli.
  • Scrive alcuni libri per bambini e giovani, per le famiglie e le parrocchie, in cui coniuga promozione culturale ed evangelizzazione.
  • Riunisce annualmente i Fratelli per favorire lo “spirito di famiglia” e per curare la loro formazione pedagogica, umana e spirituale.
  • Si occupa personalmente delle nuove fondazioni e della costruzione della Casa Madre.

Aun conservando la nostalgia de la vida contemplativa, que sólo realiza durante pocos años en el monasterio de Tamié (Saboya), anima la actividad de los Hermanos al servicio de la educación cristiana en las parroquias rurales y de la animación litúrgica en las iglesias, abierto a «toda clase de buenas obras». Su Instituto se desarrolla en 16 diócesis: este de Francia y algunas ciudades como Paris, Tours o Lyon.

Impulsado por el espíritu misionero, envía un grupo de cuatro Hermanos a Estados Unidos (Minnesota).

Cercò il sostegno di persone e istituzioni per il suo Istituto e trovò, in mezzo a molte incomprensioni e opposizioni, chi stimava e accoglieva il suo lavoro, come San Giovanni Maria Vianney, il Curato d’Ars, nel quale trovò amicizia e un importante sostegno. Alla fine della sua vita, il suo Istituto conta circa 200 religiosi che lavorano in più di cinquanta scuole e altre attività.

La vita di Gabriele è profondamente segnata dalla croce: egli paga nella sua persona di “Fratello religioso” il prezzo di una scelta di vita che costituisce una chiamata a una maggiore fraternità sia per la Chiesa che per il mondo.